Nel marketing industriale il marketing esterno, quello generato dalle brand agency, se non supportato e potenziato dal marketing interattivo serve a poco e in molti casi a nulla.
Una brand equity efficace dev’essere sostenuta da tutti gli operatori aziendali che si rapportano a clienti e fornitori.
Ancora oggi trovo un enorme difficoltà a salvaguardare l’identità aziendale di alcuni clienti; mi ritrovo a dover discutere ad esempio con chi, responsabile della logatura degli automezzi, stravolge la grammatica visuale del marchio scomponendo e sproporzionato naming, payoff e symbol.
Puro estro creativo dirai tu. Può essere! :), fatto sta che l’identità dell’azienda va a farsi benedire, insieme al lavoro dell’agenzia.
É necessario innanzitutto che il responsabile incaricato, prima di procedere verso qualsiasi pubblicazione, si confronti con l’ufficio marketing (una mail, una telefonata, un whatsapp, un qualsiasi segnale di fumo!)
Stessa regola (il confronto è la collaborazione attiva) per chi si presenta dal cliente da acquisire o fidelizzare. Qualsiasi strategia di comunicazione B2B, divulgata attraverso i canali online e offline per completarsi, dev’essere amplificata dal consulente aziendale, da colui o colei che ha il compito di approcciare e seguire il cliente nelle fasi di pre e post acquisizione , purché lo stesso divenga assimilatore prima e divulgatore poi dei valori del brand.
Senza un approccio olistico con i valori della marca, senza una costante collaborazione tra marketing esterno e marketing interattivo, in termini di messa in campo dei valori comunicativi della brand strategy, la stessa rimarrá monca dell’apporto necessario per il raggiungimento di tutti gli interlocutori bisognosi di una conferma face-to-face.
É con il raggiungimento di tale obiettivo che considero quell’azienda un marchio che può mutare in brand, entità aziendale che riesce a convincere senza persuadere, in un brand che può essere scelto al di là del prezzo e forse col prezzo più alto, in un brand da toccare con mano e da guardare negli occhi.
René Magritte, Golconde, 1953