Lo confesso subito! Non ho certo la presunzione di spiegare quale sia il vero compito del marketing, soprattutto quello contemporaneo. Le tesi tra gli addetti ai lavori sono tante e variegate. Bisognerebbe citare nomi illustri, definizioni complesse e una miriade di pubblicazioni e articoli accademici. No, assolutamente no. La mia vuole essere l’intenzione ad individuare un’opportunità di riflessione.
Provo a spiegarmi meglio.
Ricordi la citazione réclame? Ricordi da chi l’hai ascoltata? Se provi a cercare il suo significato – io l’ho fatto – troverai che in origine era usato nel senso di chiamata, poi come breve testo di un giornale per gli annunci pubblicitari e infine come pubblicità. Ammetto che fino a pochi minuti fa non avrei mai associato réclame a chiamata, né ad annuncio pubblicitario di un giornale. Sicuramente l’avrei associato a pubblicità, e nel suo significato più ampio. Il motivo è molto semplice. Come milioni di italiani sono cresciuto guardando un tizio in TV che tra un tiro di sigaretta, una parolaccia e un dammi la 1, la 2 o la 3, chiamava i consigli per gli acquisti réclame. Gianfranco Funari rappresenta colui che si è avvicinato al pubblico con un linguaggio semplice e popolare; una comunicazione efficace che portava risultati. Se volessimo analizzarlo con le logiche del marketing contemporaneo potremmo definire il suo lavoro cliente-centrico; orientato al pubblico insomma. Gianfranco Funari conosceva il suo pubblico e lo amava. La sua personalità di marca (il personaggio pubblico) – così forte e distintiva al limite dell’unicità – unita alla qualità del servizio (la spettacolo televisivo) offerto al suo cliente (il suo pubblico) è stata vincente semplicemente perchè il presentatore ha individuato i bisogni non ancora soddisfatti dello spettatore che la concorrenza non aveva ancora identificato.
Ecco! Questa potrebbe essere una chiave di lettura. Il compito del marketing è conoscere, comprendere il proprio cliente, servirlo con passione, dedizione e impegno attraverso un approccio inclusivo che va a soddisfare i bisogni non ancora soddisfatti.
Chi è il mio cliente? Cosa si aspetta da me? Di cosa ha bisogno realmente?
D’altronde il mio cliente si chiederà: lo conosco? Cosa mi offre? È in grado di fornirlo? Quanto mi offre è meglio rispetto agli altri? È riuscito a capirmi?
In estrema sintesi – e spero che possa aiutarti a riflettere su quanto stai facendo oggi in comunicazione – il marketing è lo strumento per conoscere il cliente, individuare le giuste opportunità di business e offrire soluzioni di cui essere orgogliosi.
Philip Kotler ne I 10 peccati capitali del marketing – pubblicato nel 2019 – afferma:
La mia convinzione di fondo è che il marketing non dovrebbe riguardare tanto la vendita, quanto la creazione di prodotti [o servizi] che non hanno bisogno di essere supportati da una affannosa strategia di vendita. I responsabili di marketing devono essere in grado di individuare le opportunità (ossia bisogni insoddisfatti o soluzioni che possono migliorare la qualità della vita) e sviluppare e implementare piani in grado di garantire il successo di mercato. Vorrei che il marketing recuperasse il suo vero ruolo, quello di guidare la strategia aziendale.
Lavora per creare e rafforzare integrità, identità e immagine. Lavora affinché il tuo cliente possa concederti fiducia e rispetto. Fai del tuo marchio la marca del tuo cliente.